Solennita’ di San Giovanni di Dio

lettera circolare del Priore Generale

   

Abbiatesempre carità, poiché questa è la madre di tutte le virtù

A tutti i Confratelli, Collaboratori emembri della Famiglia Ospedaliera di San Giovanni di Dio

Desidero inviarvi i miei auguri per la festa di SanGiovanni di Dio, nostro Fondatore, e vi invito a preparare e celebrare congioia questa solennità.

Giovannifu soprattutto un santo, un uomo di Dio, con una spiritualità tanto profondache irradiò e testimoniò concretamente nella sua vita, specialmente a partiredalla sua conversione, dedicandosi interamente ai malati e ai poveri per amoredel Signore. Quanto sappiamo di lui lo dobbiamo soprattutto al suo biografo,Francisco de Castro, e a tante persone che lo conobbero, videro ciò che facevao sentirono parlare di lui. Abbiamo poi cinque lettere preziose, i suoi uniciscritti che conserviamo con devozione, e che ci svelano il suo pensiero, la suaspiritualità evangelica e di ospitalità in una vita appassionata di Dio e ditotale dedizione alle persone fragili e bisognose.

Nellesue lettere ci ha lasciato un enorme patrimonio di sapienza evangelica. Inoccasione della sua festa, raccomando a tutti di leggere la terza lettera allaDuchessa di Sessa, l’ultima che scrisse, sicuramente alla fine della sua vita, edi meditarla.  Nel contesto religiosodell’epoca e con il linguaggio di quel tempo, San Giovanni di Dio scrive allaDuchessa e a tutti noi un vero trattato di spiritualità, di vita cristiana e indefinitiva di santità, che si costruisce giorno dopo giorno. Alla fine, in modomolto chiaro ne fa una sintesi perfetta: abbiate sempre carità,poiché questa è la madre di tutte le virtù.

Unasintesi che è in linea con quanto dice San Paolo nella prima lettera parlandodell’amore: “Queste dunque le tre cose che rimangono: la fede, la speranza e lacarità; ma di tutte più grande è la carità!” (1 Cor 13,13). Ed è inlinea con Sant’Agostino, del quale osserviamo la Regola, quando dice: “Ama e fa' ciò che vuoi; siache tu taccia, taci per amore; sia che tu parli, parla per amore; sia che tucorregga, correggi per amore; sia che perdoni, perdona per amore; sia in te laradice dell'amore, poiché da questa radice non può procedere se non il bene”.(Omelia VII, par. 8). In linea anche con Benedetto XVI, che così afferma nellasua enciclica Deus caritas est: “Fede, speranza e carità vanno insieme…L’ amore è la luce — in fondo l'unica — che rischiara sempre di nuovo unmondo buio e ci dà il coraggio di vivere e di agire. L'amore è possibile, e noisiamo in grado di praticarlo perché creati ad immagine di Dio” (n. 39).

SanGiovanni di Dio lo aveva già espresso in precedenza, ma con altre parole, nellasua lettera a Luigi Battista, con questa frase che tutti conosciamo: “Abbiatesempre carità, perché dove non c’è carità, non c’è Dio, anche se Dio è in ogniluogo” (15). Proprio attraverso la sua esperienza personale poté conosceree vivere Dio come amore, essendo una straordinaria icona del buon samaritano etestimoniando con la propria vita la misericordia viscerale di Dio neiconfronti degli uomini, soprattutto verso i poveri e i malati.

Lafonte inesauribile della carità e dell’amore di Dio è quella alla quale SanGiovanni di Dio invita i Confratelli, e tutti coloro che fanno parte dellaFamiglia Ospedaliera, a bere ogni giorno per vivere la vocazioneall’ospitalità. Dobbiamo farlo con la carità, cercando il bene di tutti, con uncuore sensibile verso le necessità altrui, praticando l’ospitalità neiconfronti dei più bisognosi. 

Rinnoviamoogni giorno l’amore che Dio ci dona, per offrirlo agli altri in qualsiasisituazione ci troviamo. Il nostro Ordine annovera molte Opere Apostoliche intutto il mondo, ma al di là del numero, la cosa più importante è che in tuttedobbiamo impegnarci affinché la nostra missione si realizzi con carità, conamore, con ospitalità. Per questo, dobbiamo seguire l’ispirazione del nostroFondatore, agendo sempre con carità, perché dove non c’è la carità sembra chenon ci sia Dio.

Questoè il fondamento della nostra vocazione, della nostra missione e del nostroprogetto di ospitalità, al quale tutti siamo chiamati. Mettiamolo in praticaogni giorno, e il futuro dell’ospitalità continuerà a vivere, perché il mondo ela Chiesa non possono esistere senza quella carità samaritana che San Giovannidi Dio ha vissuto e che ci ha trasmesso.

Comeè ormai consuetudine, informo la Famiglia Ospedaliera di San Giovanni di Diodel risultato della campagna del 2019 destinata ad aiutare le Case delVenezuela nel progetto “Comida SolidariaCompartida” (Nutrimento SolidaleCondiviso), destinato a nutrire tante persone bisognose nelle città di Caracase Maracaibo. Questa campagna era iniziata con alcuni contributi delle Provincenell’ultimo Capitolo Generale, che abbiamo poi esteso a tutto l’anno 2019. Finoad oggi abbiamo ricevuto in totale 307.423,34 euro, grazie alla vostragenerosità e solidarietà, e per questo vi rinnovo il mio sinceroringraziamento. A breve forniremo maggiori informazioni su questa campagna.

Viinformo poi che la campagna del 2020 riguarda un progetto della Casa di Velloor(India). Si tratta della Costruzione di una struttura per un programmadi diagnosi e intervento precoci nei bambini con disabilità.Prossimamente vi invieremo tutte le informazioni. Vi ringrazio sin da ora perla vostra generosità, e vi chiedo di sostenere questa causa per potenziare ilservizio alle persone, nello specifico ai bambini, diversamente abili.

Chel’invito di San Giovanni di Dio ad avere sempre carità ci stimoli acrescere nel servizio alle persone più deboli e vulnerabili della società,diffondendo nel nostro mondo l’amore del Signore secondo lo stile di SanGiovanni di Dio.

Visaluto con affetto fraterno, uniti nel Signore e nel nostro Fondatore.

 

Fra Jesús Etayo

Superiore Generale

 

 

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