Natale 2022

lettera circolare del Priore Generale

 

“Pacein terra agli uomini che Egli ama” (Luca 2,14)

 

ATutti i Membri della Famiglia Ospedaliera di San Giovanni Di Dio

 

Cari Confratelli, Collaboratori, Volontari e amici

 

Ci avviciniamo alNatale. Nell’occasione desidero inviarvi i miei saluti, con l'augurio che lanascita del Signore riempia di gioia i nostri cuori, e che, mai come quest'anno,riempia di pace la vita di ciascuno di voi e delle vostre famiglie, esoprattutto la vita del nostro mondo, minacciato e dilaniato da emarginazione,violenza e guerre che purtroppo non accennano a cessare.

 

Ecco le parole con cui gli angeli annunciavano la venuta delSalvatore ai pastori nella notte di Natale: “Gloria a Dio nell’alto deicieli e pace in terra agli uomini che egli ama… oggi vi è nato il Salvatore” (cfr.Luca 2, 11.14). Dio non ci abbandona nei tempi attuali di conflitti eguerre che stiamo vivendo nel nostro mondo. Si incarna, diventa uno di noi peressere portatore di Vita e costruttore di Pace, per stare con le vittime deiconflitti, soffrendo e morendo con loro, ma con la speranza che la Pace e laVita prendano il posto della guerra e della morte.

 

Lo fa nascendo povero, abbassandosi, ponendosi al livellodegli ultimi, per proclamare la dignità di tutte le persone, soprattutto deipiù deboli. È il più grande gesto di ospitalità che si possa immaginare. Dio sifa uomo dal basso, assumendo la nostra condizione, nascendo in una mangiatoiaperché non c'era posto nella locanda, come il più povero dei poveri. Dio siumanizza nel Figlio e ci dichiara tutti suoi figli, per i quali è pronto a daretutto, anche la propria vita, come poi ha fatto. È questa ospitalità incarnata chegarantisce la Vita e la Pace, di cui abbiamo tanto bisogno. Gloria al Bambinoche nasce povero in una mangiatoia, Gloria a Dio che ci porta la Pace!

 

Ospitalità e pace formano un tutt’uno, sempre. Ricordiamocelosoprattutto in questo Natale. In questo momento, ma direi sempre, è giusto chenella nostra preghiera e nel nostro impegno personale, comunitario e familiare,e di tutta la Famiglia Ospedaliera di San Giovanni di Dio, teniamo presentitutti coloro che sono malati, poveri e che soffrono di qualsiasi tipo diemarginazione, in particolare coloro che incontriamo e assistiamo ogni giornonei Centri e nei Servizi dell'Ordine. Per loro è nato il Signore, a loro èrivolto lo sguardo di questo neonato che trasmette gioia, tenerezza, amore, vitae una compagnia che non ci abbandonerà mai, perché Dio crede in noi al di là ditutte le fragilità. È come la nuova vita che i neonati spesso donano ai nonni,con il loro sorriso e la loro vitalità!

 

In questi tempi in cui conflitti armati, terrorismo eambienti aggressivi di vario genere aumentano, vorrei ricordare in modoparticolare la presenza della nostra Famiglia di San Giovanni di Dio in alcuniluoghi, dove si promuove la Pace attraverso l'Ospitalità. Come sapete, inAfrica ci sono tre situazioni difficili in cui i nostri Centri sono vicini onel mezzo di un conflitto: a Batibo (Camerun) abbiamo una situazione critica chedura oramai da anni nel sud-est del Paese, al confine con la Nigeria. I nostri Confratellie collaboratori continuano a essere presenti sul posto in modo esemplare,offrendo assistenza sanitaria e sociale alla popolazione, anche a rischio dellapropria vita. Attacchi di gruppi jihadisti si verificano, invece, nel sud delBurkina Faso, al confine con il Benin, dove l'Ordine ha due Centri, uno aTanguietá e l'altro a Porga, che sta attraversando momenti molto preoccupanti.Lo stesso sta accadendo nel nord del Mozambico, dove da qualche tempo gruppijihadisti compiono attentati e si sono infiltrati nella provincia di Nampula,dove l'Ordine ha una comunità.

 

Oltre a quanto detto per l’Africa, a febbraio sarà un anno chela Russia ha invaso l'Ucraina, con tutte le morti e le distruzioni che stacausando, e nessuno ad oggi può dire quando e come questa guerra finirà. Comesicuramente sapete, l'Ordine ha una comunità religiosa a Drohobycz, nella parteoccidentale del paese. Fin dal primo giorno, i nostri confratelli hanno decisodi rimanere a fianco della gente del luogo, aiutando con ciò che hanno e che possiamoinviare in loro aiuto attraverso le varie campagne che abbiamo organizzato, mail più grande aiuto è soprattutto la loro stessa presenza.

 

Sono quattro presenze dell'Ordine dove conflitti e guerreriempiono di sofferenza la vita delle persone. Sono quattro presenze che cioffrono una testimonianza viva dell'ospitalità evangelica di San Giovanni diDio. Accompagnando e offrendo assistenza sanitaria, sociale e spirituale allepopolazioni colpite, queste presenze sono un segno vivo e concreto di impegnoper la Pace che il Bambino di Betlemme ci porta a Natale. Per questo vorreiringraziare tutti i nostri Confratelli, Collaboratori e Volontari che formanoqueste presenze, per il loro impegno esemplare, a rischio della loro vita. Èquesto che fa crescere la Famiglia di San Giovanni di Dio che, 450 anni dopoessere stata approvata con la Bolla Licet ex debito, continua a emozionarcicon questi esempi di Ospitalità e Pace, espressioni del Natale 2022. Che laPace arrivi quest'anno in questi luoghi e in tutti i luoghi del mondo! Ognigesto di Ospitalità e di Pace che compiamo è un riflesso del Natale, dellapresenza del Bambino Gesù nel mondo!

 

Auguro a tutti voi, Confratelli, Collaboratori, Volontari eamici dell'Ordine, alle persone assistite nei nostri Centri e alle lorofamiglie, così come alle vostre famiglie, un buon Natale e un felice anno nuovo2023. A coloro che saranno in servizio in quei giorni, soprattutto il giorno diNatale, va il mio sincero ringraziamento e riconoscimento a nome di tuttol'Ordine.

 

A nome mio e di tutta la Famiglia Ospedaliera di SanGiovanni di Dio della Curia Generalizia, Confratelli e Collaboratori, auguro atutti voi un Buon Natale pieno di gioia. Che la pace regni nei nostri cuori!

 

 

Fra Jesús Etayo

Priore Generale



 

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