Samuel Caetano

 

365 TESTIMONIANZE DI OSPITALITA’

Confratello

Africa

Samuel  Caetano

 

I Fatebenefratelli condividono il carisma di ospitalità che hanno ricevuto dal Fondatore con tutte le persone che si sentono attratte e influenzate dal loro modo di vivere la fede cristiana nell’amore per i più bisognosi, specialmente in Africa.

L’esperienza che ho fatto in diversi ospedali dell’Ordine, e precisamente a Tanguieta-(Benin), Asafo-(Ghana), Lome ( Togo) and Tigania-(Kenya), mi ha mostrato come questo dono di ospitalità secondo lo stile di San Giovanni di Dio ha continuato a diffondersi con notevole creatività, anche tra coloro che non sono sempre animati dai valori della fede cristiana, e secondo le esigenze dei tempi e dei luoghi.

Come seguaci di San Giovanni di Dio, ci sforziamo di vivere sempre più profondamente i sentimenti di Cristo verso i malati e coloro che si trovano nel bisogno, e li manifestiamo attraverso azioni di misericordia. Riconosciamo la nostra debolezza e pertanto ci facciamo deboli con le persone più deboli per assistere e creare queste creature preferite da Gesù. Proclamiamo sempre l’amore di Dio in Africa nel rispetto per le tradizioni, la cultura e la fede.  Ci dedichiamo con gioia ad aiutare le persone sofferenti, attraverso un servizio paziente e responsabile, il rispetto per la persona, condividendo le ansie e le speranze di chi soffre.

Accettiamo e portiamo avanti la volontà di Dio, imitando la semplicità, la disponibilità per gli altri e la fedeltà della Vergine Maria, e ci sforziamo di manifestare il suo amore materno nel nostro apostolato verso le persone sofferenti, riconoscendo la sua protezione sul nostro Ordine e sulle persone che curiamo e assistiamo. 

Stiamo vivendo un periodo di cambiamenti e siamo chiamati a dare una risposta consapevole alla cultura in cui viviamo. La nostra risposta è la ricerca e non la perfezione religiosa, che è l’oggetto della vita religiosa.  Nell’Ordine Ospedaliero, in particolare, la vita religiosa deve identificarsi con l’azione, prima che con la contemplazione.

Dalla mia esperienza in comunità, ho sempre visto che molte tensioni che esistono ruotano attorno ai Confratelli e si inseriscono nella vita religiosa. La formazione dei candidati in una comunità ‘mista’ è sempre stato un problema e continua ad esserlo nella maggior parte delle comunità. Credo che i Confratelli dovrebbero collaborare molto di più, non soltanto per il bene della Chiesa, ma anche perché hanno risposto tutti alla stessa chiamata.

Come molte minoranze, i Confratelli in Africa vivono alcune lotte intestine che tolgono energia ad una crescita positiva. Ci possono essere delle divisioni tra i Confratelli più giovani e quelli più grandi, o tra coloro che realizzano il proprio ministero internamente e quelli che invece lo fanno fuori, o tra i Confratelli che appartengono a comunità ‘miste’, ecc. Dobbiamo ricordarci che alla base di tutto c’è il fatto che abbiamo risposto alla stessa chiamata. Tutti noi stiamo lavorando per fornire delle cure olistiche, alcuni realizzano la missione in un campo specifico, come ad esempio la salute mentale, mentre altri stanno aiutando le persone a creare le condizioni che permettano loro di avere degli standard di vita migliori. 

 

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