Pasqua 2019

lettera circolare del Priore Generale

 

“Corsero a dare l'annunzio ai suoi discepoli

 A tutta la Famiglia Ospedaliera di San Giovanni di Dio

Al termine della Quaresima ci disponiamo come ogni anno a celebrare la Pasqua. Con questa lettera desidero inviare i miei auguri pasquali alla Famiglia di San Giovanni di Dio e a tutte le persone assistite nei Centri e Servizi dell’Ordine, con l’auspicio che il Signore Risorto colmi i nostri cuori di speranza e di vita. Felice Pasqua di Risurrezione!

La mattina presto dopo il sabato, mentre già si affacciava il primo giorno della settimana, Maria Maddalena e l’altra Maria si recarono a visitare il sepolcro in cui era stato deposto il corpo di Gesù. Erano tristi, perché era morto Colui nel quale avevano riposto la loro speranza, Colui che amavano. Tutto sembrava essere finito. Piangevano, erano a lutto. Era morto nel modo peggiore, condannato dalle autorità politiche e religiose, praticamente solo e abbandonato. Sentivano che non c’era speranza, ma la cosa era talmente recente che non potevano crederci, né accettarla.

Certamente non potevano neanche immaginare ciò che le attendeva. Il loro amore e la loro fede in Gesù le portò a vivere un’esperienza che mutò la loro tristezza in gioia, il lutto in celebrazione. Prima l’annuncio dell’angelo: Non abbiate paura … Gesù il crocifisso non è qui. E’ risorto. E dopo l’incontro con Gesù: Non temete; andate ad annunziare ai miei fratelli che vadano in Galilea e là mi vedranno.

Era vero ciò che aveva detto loro, e cioè che sarebbe risorto. Non solo non era tutto finito, ma anzi stava iniziando una nuova era, quella della vita, della speranza per tutti, specialmente per i più fragili e vulnerabili. E’ vivo! La sua risurrezione è la porta della salvezza per l’umanità. La sofferenza, il peccato e la morte non trionferanno. E’ giunta la vita: la grande notizia, il grande dono che ci porta la Pasqua. Viviamola con gioia.

Le donne corsero a dare l'annunzio ai suoi discepoli. E’ la reazione di chi vive un’esperienza di gioia incontenibile: correre di gran fretta per comunicarla agli altri. E’ ciò che fecero le donne. Hanno incontrato il Risorto! E’ vivo! E’ una reazione prodotta anche dalla fede e dall’amore per Gesù. Mentre prima erano tristi e piangevano, ora diventano le prime annunciatrici, le prime missionarie e le prime testimoni della risurrezione di Cristo.

Che esperienza meravigliosa fecero le donne e poi i discepoli! Tutti siamo invitati a viverla durante la Pasqua e non solo, perché Cristo è risorto per sempre. Per prima l’esperienza gioiosa dell’incontro con il Risorto, che ha vinto la morte. Nella vita, a livello personale, sociale ed ecclesiale, e anche nel nostro Ordine, viviamo molte situazioni che ci portano allo sconforto, alla frustrazione, a farci perdere la speranza e a uno stato di profonda tristezza. Sembra che non ci sia più nulla da fare, che continuino a prevalere quelle forze che spargono la sofferenza, il peccato e la morte, e le ragioni sono tante. Invece, l’incontro con il Risorto cambia tutto: vince la forza della gioia pasquale, trionfa la vita, come aveva già detto Gesù mentre percorreva le strade annunziando l’arrivo del Regno di Dio. Perciò non ci sono ragioni né scuse per la tristezza e il lutto, anche se molte volte continuano a ripetersi situazioni di dolore e di morte. Non dobbiamo temere, perché su tutto trionfa la vita che ci porta il Cristo Risorto.

Come le donne, anche noi siamo invitati a correre per annunciare questa buona notizia a tutti. Non c’è tempo da perdere.  Sono molti gli uomini e le donne che ancora non la conoscono, o che dubitano, vivendo oppressi dalla tristezza e dal lutto, senza prospettive né speranza. Nel tempo pasquale, tutti noi che facciamo parte della Famiglia di San Giovanni di Dio, siamo chiamati ad annunciare la gioia della Pasqua ai malati e alle persone assistite nei nostri Centri. Fa parte del nostro carisma e della nostra missione: essere testimoni della salvezza e della vita eterna che ci porta la risurrezione di Cristo, mostrando alla persona sofferente che la malattia fisica, esistenziale o spirituale non è ciò che ci attende alla fine, come non lo è stato per Gesù, ma il trionfo della vita, della luce e della gioia. Andiamo senza indugio ad annunciarlo, e siamo testimoni appassionati della gioia che ci porta la Pasqua, essendo profeti della compassione e icone delle viscere di misericordia di Dio, come ci ha detto recentemente Papa Francesco nel suo messaggio al Capitolo Generale.

Terminato il nostro LXIX Capitolo Generale, stiamo iniziando il nuovo sessennio, affidando le responsabilità, realizzando il piano di lavoro e la programmazione del Governo Generale, partendo dalle Linee d’azione approvate dal Capitolo stesso. A breve faremo pervenire a tutte le Province il documento che raccoglierà le Dichiarazioni del Capitolo Generale e la Programmazione del nuovo sessennio. Con la stessa gioia e lo stesso entusiasmo con il quale le donne annunciarono ai discepoli la risurrezione di Gesù, invito tutti ad accogliere e annunciare le nuove linee d’azione emanate dal nostro Capitolo Generale, che guideranno la vita dell’Ordine nei prossimi sei anni, per affrontare le sfide che attualmente ci si presentano, sempre fedeli al carisma e alla missione del nostro Istituto, e con la speranza e la vita che ci porta la risurrezione di Gesù Cristo.

Da parte del Governo Generale e di tutta la Famiglia Ospedaliera di San Giovanni di Dio della Curia Generalizia, vi auguro una felice Pasqua di Risurrezione.

 

 

Fra Jesús Etayo

Superiore Generale

 
 

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