Natale 2019

lettera circolare del Priore Generale

   

“Lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c'era posto nell'alloggio.” (Luca 2,7)

 

A tutti i Membri della Famiglia Ospedaliera di San Giovanni Di Dio

 

Miei cari Confratelli, Collaboratori, Volontari e amici,

 

Il Natale è ormai prossimo, e voglio inviarvi i miei più sinceri auguri, con la speranza che il Bambino Gesù nasca nei nostri cuori e porti pace e gioia nella vita di ciascuno di voi e nelle vostre famiglie, e in quelle di tutte le persone che soffrono a causa della malattia, della violenza e dell’emarginazione.

 

A Natale celebriamo il mistero dell’incarnazione. Dio non ci abbandona al nostro destino, ma si fa carne della nostra carne. La caratteristica che meglio definisce Dio è che ha un amore viscerale verso il suo popolo [1]. Il culmine del suo amore misericordioso nei confronti dell’umanità avviene con la decisione di incarnarsi, di farsi solidale con gli esseri umani.  

 

Lo fa nel modo più sorprendente, nascendo povero, abbassandosi fino all’estremo, per proclamare la dignità di tutte le persone, indipendentemente dalla loro condizione sociale o dalle loro capacità. Così nacque Gesù, così si incarnò il Signore: in una mangiatoia, perché non c’era posto nell’alloggio. Così si fa uomo il nostro Dio. Tutto ebbe inizio con la nascita a Betlemme di un Bambino, il Figlio di Dio. Da lì si irradiò la gioia di Maria e Giuseppe, degli angeli, dei pastori e dei Re Magi che, seguendo la stella, erano venuti ad incontrare il bambino appena nato, posto in una mangiatoia.

 

Maria lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto. Il Signore continua a farsi solidale con tutti, specialmente con i bambini che ancora oggi nascono nella povertà e in condizioni difficili, e con le madri che danno alla luce i propri figli con enormi difficoltà, senza aiuto né assistenza, o che non riescono a curarli adeguatamente per mancanza di mezzi e per malattie conseguenti al parto.

 

Quest’anno vorrei fare riferimento proprio a queste madri e ai loro bambini, per i quali il Signore nasce in questo Natale, e che noi siamo chiamati ad assistere e ad aiutare con il nostro carisma e la nostra missione di ospitalità, come già si fa in molti luoghi in cui l’Ordine è presente.

 

Poco più di un mese fa ho avuto l’opportunità di visitare le Opere dell’Ordine in Malawi, sia di recente costituzione nella capitale Lilongwe, sia a Mzuzu, dove abbiamo celebrato i 25 anni di presenza di Confratelli e Collaboratori irlandesi in questo bel Paese. La missione che si realizza in Malawi è molto bella e vasta: assistenza nel campo della salute mentale e delle dipendenze, programmi per bambini di strada, per donne in difficoltà, anziani, formazione di diverse specializzazioni in scienze della salute, ecc. In particolare, sono rimasto colpito dal programma di salute mentale materna per assistere e curare le madri, prima e dopo il parto, che presentano problemi di salute mentale, in gran parte dovuti proprio alla nascita del figlio che a volte è accompagnata da tanta sofferenza, con gravi conseguenze per il bambino.

 

Sono molte le madri che hanno problemi di depressione, ansia e persino psicosi, le cui cause sono principalmente la povertà, la violenza e l’assenza di sostegno da parte della famiglia e della società. E’ un problema serio, ma che con l’aiuto adeguato si può trattare e superare. I nostri servizi in Malawi hanno messo a punto un programma specifico e, grazie a Dio e con il suo aiuto, assieme ad un lavoro formativo di prevenzione, altri strumenti e un trattamento adeguato, riescono a restituire il sorriso a tante madri che hanno grandi difficoltà per portare avanti la gravidanza e allevare il proprio bambino, per le cause di cui ho già parlato.  Vogliamo rendere omaggio e rivolgere la nostra attenzione a queste madri, e a tutte le madri del mondo che vivono la stessa situazione. E’ per loro che nasce il Bambino Gesù, per farle sorridere, per dar loro la gioia della maternità guardando e accudendo il proprio bambino, così come fecero Giuseppe e Maria, malgrado la loro povertà, con il figlio appena nato posto in una mangiatoia. 

 

Grazie a tutti i membri della nostra Famiglia in Malawi e in ogni altra parte del mondo, che realizzate la vostra missione prendendovi cura e aiutando le madri in situazioni difficili durante la maternità e i loro neonati, accompagnandoli e dando loro il sostegno necessario!

 

E’ Natale! In una notte fredda è nato il Salvatore. Accogliamolo con gioia, perché è apparsa la grazia di Dio, che porta salvezza a tutti gli uomini (Tt, 2,11). Viviamo il tempo del Natale con la speranza che la luce del Bambino Gesù illumini tutte le oscurità che ci sono nel mondo. Uniamoci a Lui nell’impegno a favore della dignità di tutti gli esseri umani, specialmente dei più fragili, attraverso l’ospitalità esercitata secondo lo stile di San Giovanni di Dio. In questo modo, la nostra  vita si trasformerà in icona delle viscere di misericordia di Dio, come ci ha detto Papa Francesco il 1 febbraio nel suo discorso ai capitolari.   

 

A voi tutti, Confratelli, Collaboratori, Volontari, Benefattori e amici dell’Ordine, malati e assistiti nei nostri Centri, così come ai vostri familiari, auguro un felice Natale e un Nuovo Anno 2020 all’insegna della prosperità. A tutti i Confratelli e i Collaboratori che nei giorni di festa saranno accanto alle persone assistite nei nostri Centri, specialmente nel giorno di Natale, giungano il ringraziamento e il riconoscimento di tutto l’Ordine.

 

A nome mio personale, e a nome della Famiglia Ospedaliera di San Giovanni di Dio della Curia Generalizia, Confratelli e Collaboratori, auguro a tutti un Felice Natale colmo di pace e di speranza.

 

 

 

Fra Jesús Etayo

Superiore Generale



[1] Cfr. Lc 1,78.

 
 

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