1° maggio festa di San Riccardo Pampuri. Un medico ospedaliero


Fra Riccardo era una persona ricca di doti umane, intellettuali e spirituali, che seppe sviluppare e mettere al servizio degli altri. Questa sua particolare attenzione agli ultimi derivava dalla sua rara sensibilità e dalla profonda umanità che nutriva nel proprio cuore; attitudini che erano parte del suo quotidiano, e che non di rado facevano sì che qualcuno lo considerasse ingenuo e sprovveduto. Ma solo gli stolti e gli ingenui potevano pensarlo! Il Santo invece è proprio colui che vive con passione, dedizione e amore totale gli insegnamenti di Cristo, il quale passò sanando e beneficando tutti gli uomini. San Giovanni Paolo II, nell’omelia di canonizzazione avvenuta il 1° novembre 1989, ebbe a dire: “In appena trentatré anni, quali quelli del Cristo da lui amato sopra ogni cosa, la vita di san Riccardo Pampuri fu tutta un dono, a Dio e ai fratelli”.

 

Erminio Filippo Pampuri, diventato poi Fra Riccardo con la Professione religiosa, fu medico dei corpi e delle anime. La sua vita, tutta orientata all’imitazione di Gesù Buon Samaritano, lo impegnò presso il servizio sanitario durante la Prima guerra mondiale dal 1915 al 1920. Si laureò in medicina e chirurgia all’Università di Pavia con il massimo dei voti nel 1921, ed iniziò subito ad esercitare la professione, in particolare a Morimondo, dove fu medico condotto particolarmente amato dalla gente. Donare era uno dei suoi tratti distintivi: le sue visite agli infermi avvenivano ovunque e a qualsiasi ora ed Erminio consegnava loro alimenti, farmaci, coperte, indumenti e spesso anche del denaro. Entrato nell’Ordine Ospedaliero a Milano il 22 giugno 1927, dopo l’anno di noviziato compiuto a Brescia, il 24 ottobre 1928 professò i voti religiosi. Fu nominato direttore del Gabinetto dentistico annesso all'Ospedale dei Fatebenefratelli di Brescia, che era frequentato prevalentemente da poveri e operai. Qui Fra Riccardo si prodigò a loro sollievo con instancabile carità nonostante il suo stato di salute già precario, attirandosi la stima e la venerazione di tutta la popolazione bresciana.

 

Durante la sua vita religiosa Fra Riccardo, com'era sempre stato, fu per tutti un modello di perfezione cristiana e di carità: confratelli, medici, infermi e personale sanitario. Da tutti era tenuto in grande considerazione per la sua grande capacità e competenza professionale, unite alla sua umiltà e semplicità. Durante la sua breve esistenza terrena, Fra Riccardo era riuscito a tracciare una nuova via di santità nell’esercizio concreto della carità. Troppo presto, in seguito alla recrudescenza di una pleurite contratta durante il servizio militare, degenerata in broncopolmonite, il 18 aprile 1930 fu trasportato da Brescia a Milano, dove morì santamente il 1° maggio a 33 anni di età.


San Riccardo fu beatificato da San Giovanni Paolo II il 4 ottobre 1981. Poi, riconosciuta miracolosa la guarigione avvenuta il 5 gennaio 1982 per l’intercessione dell’allora beato Riccardo Pampuri, venne approvato il miracolo: a guarire in maniera inspiegabile fu un ragazzino spagnolo di dieci anni, Manuel Cifuentes Rodenas, ferito gravemente all’occhio sinistro. Il ragazzino, che doveva sottoporsi ad un delicato intervento chirurgico, risanò in una notte, dopo che il padre aveva posto tra le bende un’immagine del santo pavese. Con il riconoscimento di questo ulteriore miracolo, venne Canonizzato il 1° novembre 1989 da San Giovanni Paolo II.

 
 

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